Sergio De Castro
Buenos Aires, 1922 - Parigi, 2012
Sergio De Castro studia architettura e musica. I critici hanno suddiviso la sua carriera pittorica in quattro periodi: il periodo di formazione a Parigi, dal 1950 al 1956; il secondo, detto “classico” fino al 1966; il terzo periodo, dal 1967 al 1971, detto “tunisino”, in ragione del viaggio in Africa, e l’ultimo, detto “barocco”. I dipinti raffiguranti nature morte e paesaggi, sono generalmente ispirati alla realtà esteriore; in essi si riscontra l’influenza di De Staël e soprattutto del primo Kandinsky.
Figlio di un diplomatico, risiede in Svizzera (Losanna e Ginevra) fino al 1932. A circa dieci anni torna nel Sud America dove è allievo dei Gesuiti di Montevideo. Studia architettura e, dal 1939, anche musica. Nel 1940 suona i suoi pezzi all’Università di Montevideo e la musica continua a rappresentare il suo maggior interesse, nonostante sia molto attratto dalla pittura. Nel 1941 è allievo del maestro Joaquim Torres-Garcia. Nel 1942 lascia la famiglia e parte per Buenos Aires. Nel 1944 è ancora a Montevideo per eseguire due grandi affreschi nel padiglione Martirené dell’Ospedale Saint-Bois. Nel 1947 è nominato professore di Storia della musica al Conservatorio de La Plata. Nel 1949 arriva a Parigi per perfezionare i suoi studi musicali, grazie ad una borsa di studio del Governo Francese. Nel 1952 organizza la prima personale di pittura a Parigi presso la Galerie Jeanne Castel e comincia la sua tecnica “all’uovo”. Dal 1953 abbandona la composizione musicale.
I critici hanno suddiviso la sua carriera pittorica in quattro periodi: il periodo di formazione a Parigi, dal 1950 al 1956; il secondo, detto “classico” fino al 1966; il terzo periodo, dal 1967 al 1971, detto “tunisino”, in ragione del viaggio in Africa, e l’ultimo, detto “barocco”.
Nel 1956 inizia la realizzazione delle vetrate per la chiesa dei Benedettini di Couvrechef a Caen (Francia) ed espone alla Galerie Rive Gauche di Parigi. Nel 1958 la Galleria Matthiesen di Londra gli dedica una personale e comincia a partecipare ad importanti mostre collettive, come “Dokumenta” di Kassel (Germania), nel 1959. Nel 1960 riceve il Premio Hallmark a New York e, nel 1963, espone al Museo d’Arte Moderna di Parigi, in occasione della mostra “Arte Argentina d’oggi”.
Dal terzo soggiorno in Grecia (1955-1959-1961) riporta una serie di paesaggi bianchi ispirati alle Cicladi, tema che l’artista riprende l’anno seguente per opere caratterizzate da una forte luminosità.
I dipinti raffiguranti nature morte e paesaggi, sono generalmente ispirati alla realtà esteriore; in essi si riscontra l’influenza di De Staël e soprattutto del primo Kandinsky.
Nel 1965 viene organizzata la prima retrospettiva della sua opera: 110 tele, eseguite dal 1955 al 1965, alla Kunstverein di Amburgo (Germania) seguita da un’altra esposizione al Museo d’Arte e Storia di Friburgo (Germania), nel 1966.
Altre importanti retrospettive si sono succedute negli anni seguenti: nel 1975 alla Kunsthalle di Brema in Germania, (opere dal 1956 al 1966) e al Museo di Belle Arti di Caen; nel 1987 al Museo d’Arte Moderna di Buenos Aires (opere dal 1949 al 1974). Nel 1988 partecipa con soggetti religiosi (dal 1948 al 1978) al primo festival d’Arte Sacra Contemporanea di Bayeux (Francia).
Musei che conservano sue opere:
Brema, Germania
Buenos Aires, Argentina
Caen, Francia
Columbus, Ohio, Usa
Holstebro, Danimarca
Lussemburgo
Parigi (Mus. Nat. d’Art Moderne)
Valenciennes, Francia
Vienna, Austria
Opere in spazi pubblici:
Vetrata “La Creazione del mondo”, Chiesa del Monastero Benedettino di Caen
Vetrate della chiesa della Collegiata di Nostra Signora dell’Assunzione di Friburgo
Murale per la Biblioteca centrale di Pret l’Yonne, Auxerre, Francia)
Murale per la società ATOCHEM di Parigi, La Défence
Bibliografia:
R. Nacenta, La Scuola di Parigi, Novara, Istituto Geografico de Agostini, 1960; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchâtel, Ides & Calendes, 1993; D. Sutton, Sergio de Castro, Parigi, Le Musèe de poche, 1964; Castro, (Milano, Galleria Lorenzelli, ottobre 1963) Milano, Grafic Olimpia, 1963
© Sergio De Castro, by SIAE 2025
I critici hanno suddiviso la sua carriera pittorica in quattro periodi: il periodo di formazione a Parigi, dal 1950 al 1956; il secondo, detto “classico” fino al 1966; il terzo periodo, dal 1967 al 1971, detto “tunisino”, in ragione del viaggio in Africa, e l’ultimo, detto “barocco”.
Nel 1956 inizia la realizzazione delle vetrate per la chiesa dei Benedettini di Couvrechef a Caen (Francia) ed espone alla Galerie Rive Gauche di Parigi. Nel 1958 la Galleria Matthiesen di Londra gli dedica una personale e comincia a partecipare ad importanti mostre collettive, come “Dokumenta” di Kassel (Germania), nel 1959. Nel 1960 riceve il Premio Hallmark a New York e, nel 1963, espone al Museo d’Arte Moderna di Parigi, in occasione della mostra “Arte Argentina d’oggi”.
Dal terzo soggiorno in Grecia (1955-1959-1961) riporta una serie di paesaggi bianchi ispirati alle Cicladi, tema che l’artista riprende l’anno seguente per opere caratterizzate da una forte luminosità.
I dipinti raffiguranti nature morte e paesaggi, sono generalmente ispirati alla realtà esteriore; in essi si riscontra l’influenza di De Staël e soprattutto del primo Kandinsky.
Nel 1965 viene organizzata la prima retrospettiva della sua opera: 110 tele, eseguite dal 1955 al 1965, alla Kunstverein di Amburgo (Germania) seguita da un’altra esposizione al Museo d’Arte e Storia di Friburgo (Germania), nel 1966.
Altre importanti retrospettive si sono succedute negli anni seguenti: nel 1975 alla Kunsthalle di Brema in Germania, (opere dal 1956 al 1966) e al Museo di Belle Arti di Caen; nel 1987 al Museo d’Arte Moderna di Buenos Aires (opere dal 1949 al 1974). Nel 1988 partecipa con soggetti religiosi (dal 1948 al 1978) al primo festival d’Arte Sacra Contemporanea di Bayeux (Francia).
Musei che conservano sue opere:
Brema, Germania
Buenos Aires, Argentina
Caen, Francia
Columbus, Ohio, Usa
Holstebro, Danimarca
Lussemburgo
Parigi (Mus. Nat. d’Art Moderne)
Valenciennes, Francia
Vienna, Austria
Opere in spazi pubblici:
Vetrata “La Creazione del mondo”, Chiesa del Monastero Benedettino di Caen
Vetrate della chiesa della Collegiata di Nostra Signora dell’Assunzione di Friburgo
Murale per la Biblioteca centrale di Pret l’Yonne, Auxerre, Francia)
Murale per la società ATOCHEM di Parigi, La Défence
Bibliografia:
R. Nacenta, La Scuola di Parigi, Novara, Istituto Geografico de Agostini, 1960; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchâtel, Ides & Calendes, 1993; D. Sutton, Sergio de Castro, Parigi, Le Musèe de poche, 1964; Castro, (Milano, Galleria Lorenzelli, ottobre 1963) Milano, Grafic Olimpia, 1963
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