Daniel Duchemin
Segré (Maine-et-Loire, Francia), 1866 - 1937
Le sue tele vengono costantemente ammesse alle Esposizioni; dal 1897 è inoltre membro societario del Salon e nel 1908 riceve la menzione onorevole.
Negli anni Trenta Duchemin espone presso la famosa Societé des Amis des Arts d’Anger, che già dagli inizi del Novecento organizzava, oltre ad importanti esposizioni d’arte a livello internazionale (tra gli invitati Cézanne, Rousseau, Kandinsky, solo per fare qualche nome), notevoli eventi teatrali e musicali.
Negli anni Trenta Duchemin espone presso la famosa Societé des Amis des Arts d’Anger, che già dagli inizi del Novecento organizzava, oltre ad importanti esposizioni d’arte a livello internazionale (tra gli invitati Cézanne, Rousseau, Kandinsky, solo per fare qualche nome), notevoli eventi teatrali e musicali.
Studia sotto la guida di Armand Beauvais (1840-1911), che a sua volta fu allievo di Jean-Louis Gérôme (1824-1904), uno dei pittori ufficiali dello stato francese del XIX secolo. Beauvais è un importante pittore paesaggista e trasmette al giovane Duchemin i principi fondamentali nella trattazione della visione prospettica e la padronanza nell’uso del colore e della luce.
Dopo l’apprendistato Duchemin comincia ad esporre al Salon des Artistes Français, la tradizionale istituzione parigina, organizzata annualmente sotto il controllo dei professori dell’Ecole des Beaux-Arts che formavano la giuria delegata a decidere insindacabilmente l’ammissione degli artisti. Le sue tele vengono costantemente ammesse alle Esposizioni; dal 1897 è inoltre membro societario del Salon e nel 1908 riceve la menzione onorevole.
Negli anni Trenta Duchemin espone presso la famosa Societé des Amis des Arts d’Anger, che già dagli inizi del Novecento organizzava, oltre ad importanti esposizioni d’arte a livello internazionale (tra gli invitati Cézanne, Rousseau, Kandinsky, solo per fare qualche nome), notevoli eventi teatrali e musicali.
Lo stile di Duchemin è molto vicino al naturalismo romantico (non è lontano il periodo in cui i pittori dell’Ecole de Barbizon indicavano la strada dell’evasione verso la campagna, dipingendo con spirito naturalista, oltre il classicismo e le rappresentazioni epiche), ma risente notevolmente degli insegnamenti e delle scoperte degli Impressionisti che, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento stavano sperimentando nuove tecniche e le variazioni cromatiche della luce.
Duchemin si preoccupa di rappresentare i colori della natura percepiti all’aria aperta. Per ottenere le vibrazioni della luce naturale, stende il colore a piccoli tocchi. In questo modo ottiene emozionanti paesaggi, attraverso i quali riesce a percepire le variazioni dell’atmosfera nei vari momenti della giornata: all’alba, in pieno giorno, al crepuscolo. I luoghi dove Duchemin più amava dipingere, sono i paesaggi della campagna intorno al suo villaggio natale, Segré, nel dipartimento Maine-et-Loire.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Angers (Musée des Beaux Arts)
Dunkerque
Parigi (Musée d’Art Moderne de la ville)
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976.
Dopo l’apprendistato Duchemin comincia ad esporre al Salon des Artistes Français, la tradizionale istituzione parigina, organizzata annualmente sotto il controllo dei professori dell’Ecole des Beaux-Arts che formavano la giuria delegata a decidere insindacabilmente l’ammissione degli artisti. Le sue tele vengono costantemente ammesse alle Esposizioni; dal 1897 è inoltre membro societario del Salon e nel 1908 riceve la menzione onorevole.
Negli anni Trenta Duchemin espone presso la famosa Societé des Amis des Arts d’Anger, che già dagli inizi del Novecento organizzava, oltre ad importanti esposizioni d’arte a livello internazionale (tra gli invitati Cézanne, Rousseau, Kandinsky, solo per fare qualche nome), notevoli eventi teatrali e musicali.
Lo stile di Duchemin è molto vicino al naturalismo romantico (non è lontano il periodo in cui i pittori dell’Ecole de Barbizon indicavano la strada dell’evasione verso la campagna, dipingendo con spirito naturalista, oltre il classicismo e le rappresentazioni epiche), ma risente notevolmente degli insegnamenti e delle scoperte degli Impressionisti che, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento stavano sperimentando nuove tecniche e le variazioni cromatiche della luce.
Duchemin si preoccupa di rappresentare i colori della natura percepiti all’aria aperta. Per ottenere le vibrazioni della luce naturale, stende il colore a piccoli tocchi. In questo modo ottiene emozionanti paesaggi, attraverso i quali riesce a percepire le variazioni dell’atmosfera nei vari momenti della giornata: all’alba, in pieno giorno, al crepuscolo. I luoghi dove Duchemin più amava dipingere, sono i paesaggi della campagna intorno al suo villaggio natale, Segré, nel dipartimento Maine-et-Loire.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Angers (Musée des Beaux Arts)
Dunkerque
Parigi (Musée d’Art Moderne de la ville)
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976.
