Pierre Dumont
Parigi, 1884 - Rouen, 1936
Influenzato dalla pittura di Van Gogh e di Cézanne, dipinge paesaggi dai colori forti, con materia spessa e grassa, stesa sulla tela come se scolpisse la sua visione. Nel 1912, espone tre dipinti alla “Section d’Or” a Parigi, accanto alle opere di Marcel Duchamp, André Lhote, Francis Picabia. Apollinaire e Reverdy scrivono di lui. Il vigore e l’intensità dei suoi paesaggi, soprattutto parigini, colpiscono vivamente il pubblico
Nasce a Parigi ma, in ragione degli impegni di lavoro del padre insegnante, la famiglia torna presto a Rouen, città d’origine.
Al Liceo Corneille il giovane Dumont conosce Marcel Duchamp e Robert Pinchon e sebbene la sua decisione di dedicarsi alla pittura non sia ben accetta dal padre, continua ad esercitarsi. Influenzato dalla pittura di Van Gogh e di Cézanne, dipinge paesaggi dai colori forti, con materia spessa e grassa, stesa sulla tela come se scolpisse la sua visione. Per addomesticare la tavolozza decisamente espressionista, alla quale il pubblico di Rouen non è ancora abituato, entra nell’Accademia di Joseph Delattre.
Le sue prime tele vengono esposte nel febbraio 1906 alla Galerie Legrip di Rouen; all’età di ventidue anni Dumont organizza già la prima personale. Le opere presentate, raffiguranti paesaggi della Normandia (rive della Senna, scene di mietitura…), si collocano pienamente nella tradizione artistica dell’Ecole de Rouen, distinguendosi però per una tecnica molto personale, ottenuta con larghi tocchi dai toni puri.
Lo stesso anno partecipa alla prima manifestazione della “Societé des Artistes Rouennais” e il pubblico lo indica come rivoluzionario. Il critico G. Dubosc scrive nel “Journal de Rouen: “ … M.P. Dumont non cerca ancora la consacrazione ufficiale. Temperamento d’avanguardia, colmo di audacia e testardaggine […] nell’esposizione personale aveva già mostrato le sue qualità di pittore…”.
Nel 1907 parte per Parigi. Visita probabilmente la retrospettiva di Cézanne tenutasi in occasione del quinto Salon d’Automne; poco tempo dopo l’evento dipinge una natura morta in omaggio al Maestro di Aix; in molte opere di quel periodo è infatti evidente la comprensione della lezione cézanniana.
Vive a “La Ruche” una vita piuttosto modesta, soffrendo la fame finché il padre, rassegnato, accetta la sua vocazione e lo riporta a casa.
Nel 1908, insieme agli amici pittori e scrittori fonda, sull’esempio del gruppo de “Les XX” di Bruxelles, il gruppo “XXX”, che diventa successivamente la “Societé Normande de Peinture Moderne”, alla quale aderiscono Joseph Delattre, Jacques Villon e Marcel Duchamp. La prima esposizione si tiene presso la Galerie Legrip. Da Parigi Utrillo, de Vlaminck, Guillaumin e Luce inviano le loro tele alle esposizioni della Società.
Dal 1908 espone al Salon d’Automne. Spesso Dumont rappresenta la cattedrale di Rouen, che diventerà uno dei temi più ricorrenti nella sua opera.
Nel 1910 inizia la collaborazione con il giornale “Rouen Gazette”, appena fondato e aperto a poeti, pittori e musicisti.
Dal 1911 torna a Parigi e vive al Bateau-Lavoir di Montmartre fino al 1916. Qui fa amicizia con Pablo Picasso, Juan Gris, Max Jacob e Mac Orlan. Lo stesso anno, tramite Guillaume Apollinaire (presentatogli da Marcel Duchamp) espone al Salon des Indépendants.
Nel 1912, momentaneamente sedotto dal “Cubismo Orfico” (Apollinaire aveva mutuato il termine dal trattato cinquecentesco del monaco bolognese Luca Pacioli per indicare il modo di dipingere a cerchi concentrici del gruppo di Delaunay, Terk, Kupka e Picabia), espone tre dipinti alla “Section d’Or” a Parigi, accanto alle opere di Marcel Duchamp, André Lhote, Francis Picabia. Apollinaire e Reverdy scrivono di lui.
Il vigore e l’intensità dei suoi paesaggi, soprattutto parigini, colpiscono vivamente il pubblico. In seguito si allontana dal Cubismo Orfico per riprendere la sua maniera personale firmandosi con lo pseudonimo “Jallot”.
Nel 1912 Dumont chiama ad esporre alla Galerie Legrip di Rouen alcuni amici di Parigi: Gris, Picabia, Gleizes, Matisse, Braque, Derain; chiede inoltre ad Apollinaire di tenere una conferenza sul Cubismo intitolata “Il sublime moderno”, in occasione della 3° esposizione della “Societé Normande de Peinture Moderne”. Temi frequenti della sua produzione sono ora gli angoli de La Butte, la collina di Montmartre, la basilica del Sacro Cuore, la Maison Mimi Pinson, il Moulin de la Galette ecc.
La prima personale a Parigi, organizzata alla Galerie Malpel in rue Montaigne, ottiene grande successo e Dumont comincia a vendere seriamente. Nel 1915 lo Stato gli acquista un’opera in occasione della mostra da lui organizzata a Parigi “Per i soldati, per gli artisti” e, l’anno seguente, il museo di Rouen gli allestisce un’esposizione.
Inizia a viaggiare nel Jura e in Provenza, soprattutto a Marsiglia. Nel 1927, quando ormai è un artista conosciuto e apprezzato, ha la prima di una serie di crisi mentali. Ristabilitosi, organizza l’esposizione dei dipinti eseguiti durante i viaggi degli ultimi anni nella prestigiosa Galerie Durand–Ruel, incontrando largo favore di pubblico.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Winsconsin, Usa, Milwaukee Art Museum
Rouen, Musée des Beaux-Arts
Bibliografia:
F. Lespinasse, La Normandie vue par les peintres, Losanna, Edita, 1988; La Seine sous ses ponts, de Paris à Honfleur, Honfleur, Association Eugène Boudin, 1995; F. Lespinasse, L’Ecole de Rouen, Rouen, Editions Lecerf, 1995; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maîtres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996.
Al Liceo Corneille il giovane Dumont conosce Marcel Duchamp e Robert Pinchon e sebbene la sua decisione di dedicarsi alla pittura non sia ben accetta dal padre, continua ad esercitarsi. Influenzato dalla pittura di Van Gogh e di Cézanne, dipinge paesaggi dai colori forti, con materia spessa e grassa, stesa sulla tela come se scolpisse la sua visione. Per addomesticare la tavolozza decisamente espressionista, alla quale il pubblico di Rouen non è ancora abituato, entra nell’Accademia di Joseph Delattre.
Le sue prime tele vengono esposte nel febbraio 1906 alla Galerie Legrip di Rouen; all’età di ventidue anni Dumont organizza già la prima personale. Le opere presentate, raffiguranti paesaggi della Normandia (rive della Senna, scene di mietitura…), si collocano pienamente nella tradizione artistica dell’Ecole de Rouen, distinguendosi però per una tecnica molto personale, ottenuta con larghi tocchi dai toni puri.
Lo stesso anno partecipa alla prima manifestazione della “Societé des Artistes Rouennais” e il pubblico lo indica come rivoluzionario. Il critico G. Dubosc scrive nel “Journal de Rouen: “ … M.P. Dumont non cerca ancora la consacrazione ufficiale. Temperamento d’avanguardia, colmo di audacia e testardaggine […] nell’esposizione personale aveva già mostrato le sue qualità di pittore…”.
Nel 1907 parte per Parigi. Visita probabilmente la retrospettiva di Cézanne tenutasi in occasione del quinto Salon d’Automne; poco tempo dopo l’evento dipinge una natura morta in omaggio al Maestro di Aix; in molte opere di quel periodo è infatti evidente la comprensione della lezione cézanniana.
Vive a “La Ruche” una vita piuttosto modesta, soffrendo la fame finché il padre, rassegnato, accetta la sua vocazione e lo riporta a casa.
Nel 1908, insieme agli amici pittori e scrittori fonda, sull’esempio del gruppo de “Les XX” di Bruxelles, il gruppo “XXX”, che diventa successivamente la “Societé Normande de Peinture Moderne”, alla quale aderiscono Joseph Delattre, Jacques Villon e Marcel Duchamp. La prima esposizione si tiene presso la Galerie Legrip. Da Parigi Utrillo, de Vlaminck, Guillaumin e Luce inviano le loro tele alle esposizioni della Società.
Dal 1908 espone al Salon d’Automne. Spesso Dumont rappresenta la cattedrale di Rouen, che diventerà uno dei temi più ricorrenti nella sua opera.
Nel 1910 inizia la collaborazione con il giornale “Rouen Gazette”, appena fondato e aperto a poeti, pittori e musicisti.
Dal 1911 torna a Parigi e vive al Bateau-Lavoir di Montmartre fino al 1916. Qui fa amicizia con Pablo Picasso, Juan Gris, Max Jacob e Mac Orlan. Lo stesso anno, tramite Guillaume Apollinaire (presentatogli da Marcel Duchamp) espone al Salon des Indépendants.
Nel 1912, momentaneamente sedotto dal “Cubismo Orfico” (Apollinaire aveva mutuato il termine dal trattato cinquecentesco del monaco bolognese Luca Pacioli per indicare il modo di dipingere a cerchi concentrici del gruppo di Delaunay, Terk, Kupka e Picabia), espone tre dipinti alla “Section d’Or” a Parigi, accanto alle opere di Marcel Duchamp, André Lhote, Francis Picabia. Apollinaire e Reverdy scrivono di lui.
Il vigore e l’intensità dei suoi paesaggi, soprattutto parigini, colpiscono vivamente il pubblico. In seguito si allontana dal Cubismo Orfico per riprendere la sua maniera personale firmandosi con lo pseudonimo “Jallot”.
Nel 1912 Dumont chiama ad esporre alla Galerie Legrip di Rouen alcuni amici di Parigi: Gris, Picabia, Gleizes, Matisse, Braque, Derain; chiede inoltre ad Apollinaire di tenere una conferenza sul Cubismo intitolata “Il sublime moderno”, in occasione della 3° esposizione della “Societé Normande de Peinture Moderne”. Temi frequenti della sua produzione sono ora gli angoli de La Butte, la collina di Montmartre, la basilica del Sacro Cuore, la Maison Mimi Pinson, il Moulin de la Galette ecc.
La prima personale a Parigi, organizzata alla Galerie Malpel in rue Montaigne, ottiene grande successo e Dumont comincia a vendere seriamente. Nel 1915 lo Stato gli acquista un’opera in occasione della mostra da lui organizzata a Parigi “Per i soldati, per gli artisti” e, l’anno seguente, il museo di Rouen gli allestisce un’esposizione.
Inizia a viaggiare nel Jura e in Provenza, soprattutto a Marsiglia. Nel 1927, quando ormai è un artista conosciuto e apprezzato, ha la prima di una serie di crisi mentali. Ristabilitosi, organizza l’esposizione dei dipinti eseguiti durante i viaggi degli ultimi anni nella prestigiosa Galerie Durand–Ruel, incontrando largo favore di pubblico.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Winsconsin, Usa, Milwaukee Art Museum
Rouen, Musée des Beaux-Arts
Bibliografia:
F. Lespinasse, La Normandie vue par les peintres, Losanna, Edita, 1988; La Seine sous ses ponts, de Paris à Honfleur, Honfleur, Association Eugène Boudin, 1995; F. Lespinasse, L’Ecole de Rouen, Rouen, Editions Lecerf, 1995; G. Schurr, P. Cabanne, Dictionnaire des Petits Maîtres de la peinture, 1820-1920, Paris, Les editions de l’amateur, 1996.
