Jacques Duthoo
Tours, 1910 - Parigi, 1960
Dopo numerosi fasi evolutive Duthoo è ormai padrone del suo stile. Dopo aver lavorato sulla giustapposizione di macchie colorate, ora ritorna ad una composizione chiusa e stabile. Verso il 1955 privilegia i contrasti di forme scure su fondi chiari.
La sua pittura diventa sempre più libera, evocatrice di paesaggi astratti bagnati da una dolce luce di ombre e sfumature nei colori dell’ocra e del marrone, con qualche tocco di rosso. Abbandona le linee rette che cedono il posto a linee leggermente curve.
La sua pittura diventa sempre più libera, evocatrice di paesaggi astratti bagnati da una dolce luce di ombre e sfumature nei colori dell’ocra e del marrone, con qualche tocco di rosso. Abbandona le linee rette che cedono il posto a linee leggermente curve.
L’opera di Duthoo si stempera su diciassette anni di attività trascorsi nella città natale. Nato in una grande famiglia borghese e presto appassionato all’arte, comincia a dipingere nel 1943 durante il periodo dell’occupazione.
Sceglie liberamente di trascorrere una vita provinciale, discreta, lontano dalle polemiche che non mancano di caratterizzare le manifestazioni artistiche della capitale. Essendo benestante può vivere della sua pittura senza l’assillo di dover vendere.
Dopo il debutto con alcune nature morte e fiori dense di materia e di tendenza espressionista, scopre la pittura non figurativa.
Nel 1946 espone alla Galerie Denise René di Parigi insieme a Poliakoff e l’anno seguente le sue tele astratte presentate al Salon des Surindépendants vengono notate da Wilhelm Uhde, che ne acquista diverse. Le opere di questo periodo sono caratterizzata da un grafismo nelle tonalità del nero dove forme e linee si incrociano su sfondi dominati dai marroni.
Nel 1948 gli viene allestita una nuova esposizione da Denise René, con Jacobsen e Poliakoff.
Nei dieci anni successivi si susseguono a ritmo incalzante otto esposizioni personali presso diverse gallerie parigine e non: Galerie Colette Allendy (1951), Galerie de Beaune (1953), Galerie Saint Laurent a Bruxelles (1954), Galerie de Verneuil (1955), Galerie de l’Entr’act a Losanna (1956), Galerie Dina Vierny (1957); Galerie Beno a Zurigo (1958), Galerie Ariel (1959) con venti opere che riscuotono grande successo e vengono acquistate da importanti collezionisti.
Dopo numerosi fasi evolutive Duthoo è ormai padrone del suo stile. Dopo aver lavorato sulla giustapposizione di macchie colorate, ora ritorna ad una composizione chiusa e stabile. Verso il 1955 privilegia i contrasti di forme scure su fondi chiari.
La sua pittura diventa sempre più libera, evocatrice di paesaggi astratti bagnati da una dolce luce di ombre e sfumature nei colori dell’ocra e del marrone, con qualche tocco di rosso. Abbandona le linee rette che cedono il posto a linee leggermente curve.
Nel 1947 e 1948 espone con i gruppi “Sculptures et Peintures contemporaines” e “Tendances de l’art abstrait” alla Galerie Denise René, di nuovo insieme a Poliakoff.
Partecipa al Salon d’Automne del 1946; al Salon de Mai del 1946, poi dal 1948 al 1952 e ancora dal 1954 al 1956. Nel 1957 partecipa come incisore e nel 1960 con tre composizioni. Al Salon des Réalités nouvelles espone annualmente dal 1950 al 1959 e nel 1960 gli viene dedicata una personale. E’ presente al Salon Comparaison nel 1955, 1956 e 1960 e al primo Salon d’Octobre del 1952.
Nel 1961 il Museo di Tours e la Galerie Ariel di Parigi gli organizzano una retrospettiva. Il catalogo della mostra è presentato da Jean Pollak, direttore del Museo, dallo scultore W. Anthoons, dai pittori Albert Bitran, Roger-Edgard Gillet, Coneille e Henri Goetz.
Nel 1989 la Galerie Jacques Barbier-Caroline Beltz di Parigi presenta una serie delle sue opere.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Parigi, Musée National d’Art Moderne
Tours, Francia
Losanna, Svizzera
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchâtel, Ides & Calendes, 1993.
Sceglie liberamente di trascorrere una vita provinciale, discreta, lontano dalle polemiche che non mancano di caratterizzare le manifestazioni artistiche della capitale. Essendo benestante può vivere della sua pittura senza l’assillo di dover vendere.
Dopo il debutto con alcune nature morte e fiori dense di materia e di tendenza espressionista, scopre la pittura non figurativa.
Nel 1946 espone alla Galerie Denise René di Parigi insieme a Poliakoff e l’anno seguente le sue tele astratte presentate al Salon des Surindépendants vengono notate da Wilhelm Uhde, che ne acquista diverse. Le opere di questo periodo sono caratterizzata da un grafismo nelle tonalità del nero dove forme e linee si incrociano su sfondi dominati dai marroni.
Nel 1948 gli viene allestita una nuova esposizione da Denise René, con Jacobsen e Poliakoff.
Nei dieci anni successivi si susseguono a ritmo incalzante otto esposizioni personali presso diverse gallerie parigine e non: Galerie Colette Allendy (1951), Galerie de Beaune (1953), Galerie Saint Laurent a Bruxelles (1954), Galerie de Verneuil (1955), Galerie de l’Entr’act a Losanna (1956), Galerie Dina Vierny (1957); Galerie Beno a Zurigo (1958), Galerie Ariel (1959) con venti opere che riscuotono grande successo e vengono acquistate da importanti collezionisti.
Dopo numerosi fasi evolutive Duthoo è ormai padrone del suo stile. Dopo aver lavorato sulla giustapposizione di macchie colorate, ora ritorna ad una composizione chiusa e stabile. Verso il 1955 privilegia i contrasti di forme scure su fondi chiari.
La sua pittura diventa sempre più libera, evocatrice di paesaggi astratti bagnati da una dolce luce di ombre e sfumature nei colori dell’ocra e del marrone, con qualche tocco di rosso. Abbandona le linee rette che cedono il posto a linee leggermente curve.
Nel 1947 e 1948 espone con i gruppi “Sculptures et Peintures contemporaines” e “Tendances de l’art abstrait” alla Galerie Denise René, di nuovo insieme a Poliakoff.
Partecipa al Salon d’Automne del 1946; al Salon de Mai del 1946, poi dal 1948 al 1952 e ancora dal 1954 al 1956. Nel 1957 partecipa come incisore e nel 1960 con tre composizioni. Al Salon des Réalités nouvelles espone annualmente dal 1950 al 1959 e nel 1960 gli viene dedicata una personale. E’ presente al Salon Comparaison nel 1955, 1956 e 1960 e al primo Salon d’Octobre del 1952.
Nel 1961 il Museo di Tours e la Galerie Ariel di Parigi gli organizzano una retrospettiva. Il catalogo della mostra è presentato da Jean Pollak, direttore del Museo, dallo scultore W. Anthoons, dai pittori Albert Bitran, Roger-Edgard Gillet, Coneille e Henri Goetz.
Nel 1989 la Galerie Jacques Barbier-Caroline Beltz di Parigi presenta una serie delle sue opere.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Parigi, Musée National d’Art Moderne
Tours, Francia
Losanna, Svizzera
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchâtel, Ides & Calendes, 1993.
