Henri Goetz
La sua pittura, tendente all’astrazione già a partire dal 1937 circa, conserva tracce fantastiche e oniriche fin dopo la seconda guerra mondiale, per poi risolversi definitivamente nell’astrazione, utilizzando un segno grafico gestuale di origine orientale che lo può mettere in rapporto con l’opera di Soulages e di Hartung. Nel 1945 vengono trasmesse via radio le sue conversazioni sull’arte moderna e nel 1947 Alain Resnais realizza il suo primo film: “Ritratto di Henri Goetz”.
Inizialmente studia all’Università di Boston e poi ad Harward, frequentando anche corsi privati di pittura e disegno. Nel 1930 si iscrive alla Central Art School di New York e lo stesso anno si trasferisce a Parigi dove studia all’Académie Julian, all’Académie de la Grande Chaumière, dove segue i corsi di Leger e conosce la pittrice olandese Christine Boumeester (che sposerà nel 1935) nell’Atelier Ozenfant. Suo vicino di casa in rue Bardiner è Victor Bauer, personalità dalla profonda cultura e vecchio allievo di Kokoschka. Stringe amicizia con Picabia, Arp, Picasso, Schneider, Hartung, Kandinsky. Dal 1935 espone regolarmente al Salon des Surindépendants. Nel 1937 ha luogo la sua prima mostra personale, insieme alla moglie, presso la Galerie Van Leer.
Sebbene agli inizi si sia dedicato soprattutto al ritratto realista, presto si mostra sensibile agli apporti surrealisti. Nel 1940, con Christine, Dotremont e Ubac, fonda la rivista surrealista “La main à la plume”. La sua pittura, tendente all’astrazione già a partire dal 1937 circa, conserva tracce fantastiche e oniriche fin dopo la seconda guerra mondiale, per poi risolversi definitivamente nell’astrazione, utilizzando un segno grafico gestuale di origine orientale che lo può mettere in rapporto con l’opera di Soulages e di Hartung. Nel 1945 vengono trasmesse via radio le sue conversazioni sull’arte moderna e nel 1947 Alain Resnais realizza il suo primo film: “Ritratto di Henri Goetz”.
Espone anche al Salon de Mai, all’Exposition Internationale du Surréalisme, alla Galerie Maeght (1947 e 1949) e al Salon des Réalité Nouvelles nel 1957.
Nel 1951 insegna all’Académie Ranson, nel 1955 all’Académie de la Grande Chaumière e infine all’Académie André Lhote. Nel 1969 è professore di pittura e incisione all’Università di Vincennes.
Negli anni Sessanta torna ad una figurazione di oggetti e paesaggi caratterizzati da forme colorate, un’astrazione vivente dove, in uno spazio immaginario galleggiano forme e segni vibranti.
Illustratore di opere importanti come La femme facile di Georges Hugnet (in collaborazione con la moglie) e Les chants de Maldoror di Lautréamont, ha anche realizzato incisioni e scoperto, nel 1970, il procedimento detto Carborundum.
Nel 1983, a Villefranche-sur-mer, viene inaugurato il Museo Goetz-Boumeester, grazie a un’importante donazione dell’artista.
Musei e luoghi che ospitano le sue opere:
BrasileIsraele
Parigi, Musée National d’Art Moderne; Centre G. Pompidou; Musée d’Art Moderne de la Ville);
Epinal (Musée départemental des Vosges), Tourcoing, Saint-Etienne, Grenoble, Saint-Quentin, Dunkerque, Villefranche-sur-mer (Musée Goetz-Boumeester) - Francia
Cincinnati, San Francisco, Oklaoma City - Stati Uniti
Svezia
Ungheria
Bibliografia:
A.A.V.V., Henri Goetz, La Nuova Foglio Editrice, 1981; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchatel, Ides & Calendes, 1993 ; F. Nocera, Henri Goetz, Catalogue raisonné, Tome I, 1930-1960, Editions Garnier Nocera, 2001.
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