Charles Kvapil
Anversa, 1884 - Parigi, 1958
Kvapil si avvicina prima al Fauvismo e poi al Cubismo; nelle sue opere si rileva il grande amore per la natura, riallacciatosi alla tradizione della pittura fiamminga. Tra i soggetti preferiti ci sono modelle nello studio, nudi molto sensuali che ricordano le donne fiammighe, a volte inquadrate davanti a una finestra da cui si vede Montmartre; nature morte di fiori forti e potenti, dipinte con una tavolozza di colori gioiosi e vivaci.
Allievo dell’Accademia di Belle Arti di Anversa, si trasferisce molto giovane a Parigi, nel quartiere di Montmartre. Qui conduce una vita da bohémien molto disagiata, ma con una forte voglia di vivere. Dovendo lavorare per sopravvivere, Kvapil dipinge solo di sera partecipando comunque a diverse mostre: al Salon d’Anvers nel 1908, a Monaco di Baviera nel 1911 e alla Triennale di Bruxelles nel 1914.
Allo scoppio della guerra parte per il fronte sospendendo le esposizioni. Si rivela al pubblico parigino solo nel 1920, quando partecipa al Salon des Indépendants.
Nel 1923 lavora per il mercante Marcel Bernheim, poi per Dalpeyrat a Limoges, dove espone soprattutto paesaggi. Nel 1941, nel 1944 e nel 1951 partecipa al Salon d’Automne.
Kvapil si avvicina prima al Fauvismo e poi al Cubismo; nelle sue opere si rileva il grande amore per la natura, riallacciatosi alla tradizione della pittura fiamminga. Tra i soggetti preferiti ci sono modelle nello studio, nudi molto sensuali che ricordano le donne fiammighe, a volte inquadrate davanti a una finestra da cui si vede Montmartre; nature morte di fiori forti e potenti, dipinte con una tavolozza di colori gioiosi e vivaci.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Amsterdam, Museo di Belle Arti
Le Havre
Lussemburgo
Parigi, Musèe d’Art Moderne de la Ville
Rouen
Saint-Etienne
Tunisi, Tunisia
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976 ; Dictionnaire de Peintres à Montmartre, Parigi, Editions André Roussard, 1999 ; M. Wolpert & J. Winter, Modern Figurative Paintings, The Paris Connection, Atglen, A Schiffer Book, 2004
© Charles Kvapil, by SIAE 2025
Allo scoppio della guerra parte per il fronte sospendendo le esposizioni. Si rivela al pubblico parigino solo nel 1920, quando partecipa al Salon des Indépendants.
Nel 1923 lavora per il mercante Marcel Bernheim, poi per Dalpeyrat a Limoges, dove espone soprattutto paesaggi. Nel 1941, nel 1944 e nel 1951 partecipa al Salon d’Automne.
Kvapil si avvicina prima al Fauvismo e poi al Cubismo; nelle sue opere si rileva il grande amore per la natura, riallacciatosi alla tradizione della pittura fiamminga. Tra i soggetti preferiti ci sono modelle nello studio, nudi molto sensuali che ricordano le donne fiammighe, a volte inquadrate davanti a una finestra da cui si vede Montmartre; nature morte di fiori forti e potenti, dipinte con una tavolozza di colori gioiosi e vivaci.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
Amsterdam, Museo di Belle Arti
Le Havre
Lussemburgo
Parigi, Musèe d’Art Moderne de la Ville
Rouen
Saint-Etienne
Tunisi, Tunisia
Bibliografia:
E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976 ; Dictionnaire de Peintres à Montmartre, Parigi, Editions André Roussard, 1999 ; M. Wolpert & J. Winter, Modern Figurative Paintings, The Paris Connection, Atglen, A Schiffer Book, 2004
© Charles Kvapil, by SIAE 2025
