Joan-Josep Tharrats
Girona, Spagna, 1918 - Barcellona, 2001
Il suo dipinto dal titolo Nuovo omaggio a Velàsquez, esposto alla Esposizione Mondiale di New York nel 1965, entra nella collezione del Guggenheim Museum. Nel 1976 a Barcellona gli viene dedicata una vasta retrospettiva riguardante i suoi trent’anni di pittura. La sua tecnica, impostasi all’attenzione della critica per la magia di un’astrazione del tutto personale, consiste in ciò che è stata chiamata “la maculatura”: una sovrimpressione di macchie successive che accumula a partire da materiali molto diversi: inchiostro di stampa o di litografia, smalti, lattex, colori ad olio e conferisce all’opera trasparenze evanescenti che rendono il suo stile inconfondibile. Questa tecnica lo accomuna alle varie correnti del “Tachisme” e dà vita alla poetica dell’indefinito, al paesaggismo informale.
Dal 1931 al 1933 studia a Béziers, in Francia e nel 1935, con la famiglia, si trasferisce a Barcellona dove studia alla “Escuela Massana”. Durante la guerra civile spagnola (1936-39) scrive alcune poesie, pubblicate nella raccolta “Abracadabra”. Nel 1940 comincia a dipingere e a viaggiare; visita il Marocco nel 1941 e nel 1946 esegue il suo primo quadro astratto, influenzato dalle composizioni di Mondrian e di Kandinsky.
Nel 1948, insieme ad Antoni Tapies, Juan Ponç e Modesto Cuixart fonda il gruppo “Dau al Set” che aveva per portavoce la rivista dal titolo omonimo, diretta dal poeta Juan Brossa. L’obiettivo è quello di reintrodurre l’arte spagnola nel movimento contemporaneo e opporsi fieramente all’arte di regime. Questi artisti si richiamano al movimento Surrealista del quale apprezzano il desiderio di libertà e un certo gusto del disordine. Nel 1948 il gruppo viene segnalato alla Biennale di Venezia e comincia a partecipare alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali e internazionali d’arte spagnola contemporanea.
La prima personale di Tharrats è allestita nel 1950 alla Galerias El Jardin di Barcellona e comprende dipinti ad olio, acquerelli e gouaches. L’anno seguente egli fonda il “Salon del Jazz” a Barcellona. Tra il 1952 e il 1959 pubblica una serie di articoli sull’arte moderna nel settimanale “Revista”. Nel 1952 vince un premio alla “The Second International Hallmark” di New York e organizza la sua personale presso la Sala Coralt di Barcellona. Dopo aver viaggiato in Belgio e in Olanda, visita lo studio di Picasso e conosce Jean Cocteau.
Nel 1954 fonda il gruppo “Taüll”, esegue le sue prime “maculature”, organizza la mostra “Quatre Gats” e viaggia in Italia; l’anno seguente in Germania, Danimarca e Svezia e il Museo di Arte Moderna di Barcellona acquista un suo lavoro. Ottiene inoltre un premio alla III Biennale Ispanoamericana. Espone in Svezia (Sturegalleriet) e a New York (Wittenborn Gallery).
Nel 1956 espone alla XXVIII Biennale di Venezia e il Museo d’Arte Moderna di Madrid acquista una sua opera. In questi anni continua a viaggiare: nel 1957 in Svizzera, Austria e Germania e mentre è in patria dipinge un grande affresco per la chiesa di “Hogares Mundet” di Barcellona.
Nel 1958 soggiorna a Zurigo, Losanna e Milano. Il Museo d’Arte di Cincinnati acquista una sua grafica.
Alla Biennale di San Paolo del Brasile del 1959 gli viene dedicata una sala speciale.
L’anno seguente riceve il Premio della città di Bilbao alla “Exposicion Nacional de Bellas Artes”. Nel 1961 è tra i fondatori del gruppo “O Figuras” e ottiene una sala speciale alla XXX Biennale di Venezia. Il Museo di Bilbao acquista un suo dipinto e la sua opera Lo que serà… entra nella collezione del Museo di Arte Moderna di New York. Nel 1962 la Tate Gallery acquista un suo lavoro, seguita nel 1963 dal Seattle Art Museum.
In questi anni espone costantemente nelle gallerie d’arte di tutto il mondo, continuando a viaggiare moltissimo; partecipa alla XXXII Biennale di Venezia. Il suo dipinto dal titolo Nuovo omaggio a Velàsquez, esposto alla Esposizione Mondiale di New York nel 1965, entra nella collezione del Guggenheim Museum.
Nel 1976 a Barcellona gli viene dedicata una vasta retrospettiva riguardante i suoi trent’anni di pittura.
La sua tecnica, impostasi all’attenzione della critica per la magia di un’astrazione del tutto personale, consiste in ciò che è stata chiamata “la maculatura”: una sovrimpressione di macchie successive che accumula a partire da materiali molto diversi: inchiostro di stampa o di litografia, smalti, lattex, colori ad olio e conferisce all’opera trasparenze evanescenti che rendono il suo stile inconfondibile. Questa tecnica lo accomuna alle varie correnti del “Tachisme” e dà vita alla poetica dell’indefinito, al paesaggismo informale.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
New York (Moma, The Solomon R. Guggenheim Museum)
Cincinnati (Art Museum)
New Orleans (Isaac Delgrado Museum)
Waitsfield, Vermont (Bundy Art Gallery)
Phoenix, Arizona (Art Museum)
Los Angeles (Downey Museum of Art)
Boston (Museum of fine Arts)
Denver (Art Museum)
Honolulu (Acedemy of Arts)
Miami (Museum of Modern Art)
Atlanta (The High Museum of Art)
Stoccolma (Moderna Museet)
Seattle (Art Museum)
Taipei (Museum of Fine Arts)
Londra (Tate Gallery)
Toronto (The Art Gallery)
Montreal (Museum of Fine Arts)
Barcellona (Museo d’arte Moderna, Museo d’arte Contemporanea)
Madrid (Museo d’arte Contemporanea)
Bilbao (Museum of fine Arts)
The Hague, Olanda (Gemeentemuseum)
Gerusalemme (Museo Nazionale)
Dallas (Museum of Fine Arts)
Buffalo (Albrigh-Knox Art Gallery)
Montreal (Musée d’Art Contemporain)
Minneapolis (Walker Art Center)
Nashville (Tennessee Fine Arts Center)
Larrés, Spagna (Museo de Dibujo 'Castillo de Larrés')
Bibliografia:
O figura, Tharrats, Barcellona, 1961 ; Tharrats, Museum circulating exhibition usa 1965-1966, Barcelona, Grafica Guada, 1965 ; Tharrats (Madrid, galerias Skira, 10.5-5.6.1971) ; E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976.
© Joan Josep Tharrats Y Vidal, by SIAE 2025
Nel 1948, insieme ad Antoni Tapies, Juan Ponç e Modesto Cuixart fonda il gruppo “Dau al Set” che aveva per portavoce la rivista dal titolo omonimo, diretta dal poeta Juan Brossa. L’obiettivo è quello di reintrodurre l’arte spagnola nel movimento contemporaneo e opporsi fieramente all’arte di regime. Questi artisti si richiamano al movimento Surrealista del quale apprezzano il desiderio di libertà e un certo gusto del disordine. Nel 1948 il gruppo viene segnalato alla Biennale di Venezia e comincia a partecipare alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali e internazionali d’arte spagnola contemporanea.
La prima personale di Tharrats è allestita nel 1950 alla Galerias El Jardin di Barcellona e comprende dipinti ad olio, acquerelli e gouaches. L’anno seguente egli fonda il “Salon del Jazz” a Barcellona. Tra il 1952 e il 1959 pubblica una serie di articoli sull’arte moderna nel settimanale “Revista”. Nel 1952 vince un premio alla “The Second International Hallmark” di New York e organizza la sua personale presso la Sala Coralt di Barcellona. Dopo aver viaggiato in Belgio e in Olanda, visita lo studio di Picasso e conosce Jean Cocteau.
Nel 1954 fonda il gruppo “Taüll”, esegue le sue prime “maculature”, organizza la mostra “Quatre Gats” e viaggia in Italia; l’anno seguente in Germania, Danimarca e Svezia e il Museo di Arte Moderna di Barcellona acquista un suo lavoro. Ottiene inoltre un premio alla III Biennale Ispanoamericana. Espone in Svezia (Sturegalleriet) e a New York (Wittenborn Gallery).
Nel 1956 espone alla XXVIII Biennale di Venezia e il Museo d’Arte Moderna di Madrid acquista una sua opera. In questi anni continua a viaggiare: nel 1957 in Svizzera, Austria e Germania e mentre è in patria dipinge un grande affresco per la chiesa di “Hogares Mundet” di Barcellona.
Nel 1958 soggiorna a Zurigo, Losanna e Milano. Il Museo d’Arte di Cincinnati acquista una sua grafica.
Alla Biennale di San Paolo del Brasile del 1959 gli viene dedicata una sala speciale.
L’anno seguente riceve il Premio della città di Bilbao alla “Exposicion Nacional de Bellas Artes”. Nel 1961 è tra i fondatori del gruppo “O Figuras” e ottiene una sala speciale alla XXX Biennale di Venezia. Il Museo di Bilbao acquista un suo dipinto e la sua opera Lo que serà… entra nella collezione del Museo di Arte Moderna di New York. Nel 1962 la Tate Gallery acquista un suo lavoro, seguita nel 1963 dal Seattle Art Museum.
In questi anni espone costantemente nelle gallerie d’arte di tutto il mondo, continuando a viaggiare moltissimo; partecipa alla XXXII Biennale di Venezia. Il suo dipinto dal titolo Nuovo omaggio a Velàsquez, esposto alla Esposizione Mondiale di New York nel 1965, entra nella collezione del Guggenheim Museum.
Nel 1976 a Barcellona gli viene dedicata una vasta retrospettiva riguardante i suoi trent’anni di pittura.
La sua tecnica, impostasi all’attenzione della critica per la magia di un’astrazione del tutto personale, consiste in ciò che è stata chiamata “la maculatura”: una sovrimpressione di macchie successive che accumula a partire da materiali molto diversi: inchiostro di stampa o di litografia, smalti, lattex, colori ad olio e conferisce all’opera trasparenze evanescenti che rendono il suo stile inconfondibile. Questa tecnica lo accomuna alle varie correnti del “Tachisme” e dà vita alla poetica dell’indefinito, al paesaggismo informale.
Musei in cui sono conservate le sue opere:
New York (Moma, The Solomon R. Guggenheim Museum)
Cincinnati (Art Museum)
New Orleans (Isaac Delgrado Museum)
Waitsfield, Vermont (Bundy Art Gallery)
Phoenix, Arizona (Art Museum)
Los Angeles (Downey Museum of Art)
Boston (Museum of fine Arts)
Denver (Art Museum)
Honolulu (Acedemy of Arts)
Miami (Museum of Modern Art)
Atlanta (The High Museum of Art)
Stoccolma (Moderna Museet)
Seattle (Art Museum)
Taipei (Museum of Fine Arts)
Londra (Tate Gallery)
Toronto (The Art Gallery)
Montreal (Museum of Fine Arts)
Barcellona (Museo d’arte Moderna, Museo d’arte Contemporanea)
Madrid (Museo d’arte Contemporanea)
Bilbao (Museum of fine Arts)
The Hague, Olanda (Gemeentemuseum)
Gerusalemme (Museo Nazionale)
Dallas (Museum of Fine Arts)
Buffalo (Albrigh-Knox Art Gallery)
Montreal (Musée d’Art Contemporain)
Minneapolis (Walker Art Center)
Nashville (Tennessee Fine Arts Center)
Larrés, Spagna (Museo de Dibujo 'Castillo de Larrés')
Bibliografia:
O figura, Tharrats, Barcellona, 1961 ; Tharrats, Museum circulating exhibition usa 1965-1966, Barcelona, Grafica Guada, 1965 ; Tharrats (Madrid, galerias Skira, 10.5-5.6.1971) ; E. Bénezit, Dictionnaire critique et documentaire des Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs et Graveurs, Paris, Librairie Gründ, 1976.
© Joan Josep Tharrats Y Vidal, by SIAE 2025
