Marie Christine Treinen
Parigi, 1930 - 2003
All’età di circa vent’anni si trasferisce in Italia, a Milano dove frequenta gli artisti Spazialisti facenti parte del gruppo fondato da Fontana nel 1947: Fontana, Kaisserlian, Joppolo, Milena Milani, Tullier e gli artisti del gruppo Nucleare nato a Bruxelles per iniziativa di Sergio Dangelo e Enrico Baj. Attraverso la conoscenza dell’arte Spazialista e Nucleare, abbandona la pittura da cavalletto verso un’azione di più vasta libertà.
La famiglia ha origini tedesche, ma è nata e cresciuta in Francia. Negli anni ’50 fu una delle personalità studentesche più apprezzate dell’Accademia delle Arti di Bath (Corsham, UK).
L’artista ebbe una conoscenza approfondita dell’opera di Jean Dubuffet e l’Art Brut, lavorando in maniera molto personale ed originale in tutti i campi: pittura, scultura, stampa e ceramica.
Esercitò inoltre una notevole influenza nell’ambiente accademico, specialmente con Kenneth Armitage e William Scott.
All’età di circa vent’anni si trasferisce in Italia, a Milano dove frequenta gli artisti Spazialisti facenti parte del gruppo fondato da Fontana nel 1947: Fontana, Kaisserlian, Joppolo, Milena Milani, Tullier e gli artisti del gruppo Nucleare nato a Bruxelles per iniziativa di Sergio Dangelo e Enrico Baj. Attraverso la conoscenza dell’arte Spazialista e Nucleare, abbandona la pittura da cavalletto verso un’azione di più vasta libertà.
Si fa notare nell’ambiente artistico milanese dell’epoca e appare spesso nelle pubblicazioni coeve.
La rivista “Il Gesto”, portavoce dal 1955 al 1959 dell’arte Nucleare, la ritrae insieme a Fontana e a Milani.
Espone alla Galleria Schettini di Milano e la sua fotografia appare nel catalogo della mostra personale di Dangelo intitolata “Trent’anni dopo” organizzata dalla galleria stessa.
Raggiunge risultati notevoli soprattutto nelle tele di ampio formato, nelle quali, oltre alla tecnica pittorica tradizionale ad olio, si avvale di collage e di frottage.
Bibliografia:
Milano, Edizioni Galleria Schettini, (Catalogo n. 16), 1955. Catalogo di mostra, dal 4 al 15 maggio 1955. Testo di Gillo Dorfles,
L’artista ebbe una conoscenza approfondita dell’opera di Jean Dubuffet e l’Art Brut, lavorando in maniera molto personale ed originale in tutti i campi: pittura, scultura, stampa e ceramica.
Esercitò inoltre una notevole influenza nell’ambiente accademico, specialmente con Kenneth Armitage e William Scott.
All’età di circa vent’anni si trasferisce in Italia, a Milano dove frequenta gli artisti Spazialisti facenti parte del gruppo fondato da Fontana nel 1947: Fontana, Kaisserlian, Joppolo, Milena Milani, Tullier e gli artisti del gruppo Nucleare nato a Bruxelles per iniziativa di Sergio Dangelo e Enrico Baj. Attraverso la conoscenza dell’arte Spazialista e Nucleare, abbandona la pittura da cavalletto verso un’azione di più vasta libertà.
Si fa notare nell’ambiente artistico milanese dell’epoca e appare spesso nelle pubblicazioni coeve.
La rivista “Il Gesto”, portavoce dal 1955 al 1959 dell’arte Nucleare, la ritrae insieme a Fontana e a Milani.
Espone alla Galleria Schettini di Milano e la sua fotografia appare nel catalogo della mostra personale di Dangelo intitolata “Trent’anni dopo” organizzata dalla galleria stessa.
Raggiunge risultati notevoli soprattutto nelle tele di ampio formato, nelle quali, oltre alla tecnica pittorica tradizionale ad olio, si avvale di collage e di frottage.
Bibliografia:
Milano, Edizioni Galleria Schettini, (Catalogo n. 16), 1955. Catalogo di mostra, dal 4 al 15 maggio 1955. Testo di Gillo Dorfles,
