Léon Zack
Le sue forme non sono ben definite e i contorni molto sfumati. La sua pittura emana spiritualità; egli ama i grandi spazi vuoti dove l’estensione e la profondità sono sottolineati dalla presenza di forme più materiche.
Dopo il Liceo si iscrive alla Facoltà di Lettere a Mosca, studiando nel contempo disegno e pittura nelle Accademie private. Il suo primo maestro è Iakimtchenko, un pittore che avendo vissuto a Parigi aveva subito l’influenza degli Impressionisti. Nel 1913 è ancora indeciso tra pittura e vocazione poetica cominciata sotto lo pseudonimo di Chrysanthe. Nel 1920, insieme alla famiglia (si era sposato nel 1917 e aveva avuto due figli) lascia la Russia per trasferirsi in Europa. Prima si ferma in Italia poi a Parigi dove arriva nel 1921. Qui conosce Picasso e Larionov ed espone al Salon des Indépendants.
Nel 1922 è a Berlino dove esegue scenografie e costumi per i balletti di Romanoff. Grazie al successo dei balletti nella capitale francese, nel 1923 riesce a trasferirvisi definitivamente. Espone di nuovo al Salon des Indépendants e al Salon d’Automne. Nel 1930 fa parte di un gruppo di artisti che il critico Waldemar-George aveva chiamato del Neo-umanesimo e che comprendeva: Christian Bèrard, Tchelitchev, Philippe Hosiasson, Eugène Bermann. Il gruppo si oppone alla corrente Astrattista e promulga un ritorno alla realtà, soprattutto nella rappresentazione dell’uomo. Durante la guerra si rifugia in un villaggio nell’Isère; rientrato a Parigi espone regolarmente ai grandi Salons parigini: de Mai, Indépendants, Réalités Nouvelles, Comparaison, Art Sacré. Inoltre, a partire dal 1926, si infittiscono le esposizioni personali: Parigi, Bruxelles, Amsterdam, Anversa, Gand, Londra, Venezia, Copenaghen, Oslo, Dublino, Grenoble, Friburgo, Basilea, Nantes ecc. Fino al 1946 la sua pittura è figurativa, e tratta il tema dell’uomo in modo ieratico e sintetico.
La sua prima esposizione dopo la guerra è sintomo di cambiamento, espone infatti le prime opere astratte. Si accorge che nella realizzazione di un dipinto il soggetto non è necessario, i rapporti tra i colori, le sfumature e l’articolazione delle forme sono sufficienti ad esprimere le emozioni che l’artista vuole comunicare. Léon Zack non limita la sua attività artistica alla pittura, è anche illustratore (ha illustrato due volte la Bibbia e diverse opere letterarie di Mallarmé, Baudelaire, Verlaine, Rimbaud, Gide, Racine), creatore di cartoni per arazzi (per le manifatture di Aubusson e Gobelins), di vetrate (per la chiesa di Urschenheim, Kirchberg, Issy-les-Moulineaux, Valognes ecc.) e poeta. Dal 1950 inoltre si dedica anche alla scultura, soprattutto religiosa. Zack è un pittore dell’Astrattismo Informale, è stato uno dei precursori della tendenza detta “Nuagiste” (“delle sfumature”). Come spiega egli stesso, si riallaccia al “Tachisme” (pittura di macchia”) perché le macchie sono per lui l’essenza del quadro.
Le sue forme non sono ben definite e i contorni molto sfumati. La sua pittura emana spiritualità; egli ama i grandi spazi vuoti dove l’estensione e la profondità sono sottolineati dalla presenza di forme più materiche.
Dall’aprile all’agosto 2006 sue opere sono richieste dal Musée de Luxembourg di Parigi in occasione dell’esposizione “L’envolée lyrique”, la prima mostra dettagliata e completa sul tema dell’astrazione lirica. L’evento è stato accompagnato dalla pubblicazione di un esaustivo catalogo che illustra oltre un centinaio di opere.
Musei e luoghi che ospitano le sue opere:
Anversa (Musée Royale) ; Bruxelles (Musée d’Art Contemporain) – Belgio
Parigi (Musée National d’Art Moderne)
Charleville-Mézières (Musée Rimbaud)
Dieppe (Musée di Chateau)
Tolosa (Musée des Augustins)
Digione (Musée des Beaux-Arts)
Marsiglia (Musée Cantini)
Saint Etienne (Musée d’Art Moderne)
Meudon (Musée d’Art et d’Histoire)
Nantes (Musée des Beaux-Arts)
Verviers - Francia
Pittsburgh (Carnegie Inst.); Washington D.C. (Phillips Collection) – Stati Uniti
Roma (Museo del Vaticano)
Sarrebruck - Germania
Skopje (Museo Popolare) - Macedonia
Ginevra (Museo d’Arte e di Storia) - Svizzera
Londra (Tate Gallery) – Gran Bretagna
Lussemburgo
Bibliografia:
P. Cabanne, Léon Zack, Catalogue de l’œuvre peint, Paris, Les Editions de l’Amateur, 1993 ; L. Harambourg, L’Ecole de Paris, 1945-1965, Neuchâtel, Ides & Calendes, 1993; N. Nieszawer, M. Boyé, P. Fogel ; Peintres Juifs à Paris, Ecole de Paris, Editions Denoel, 2000.
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